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Tips & Tricks on CPR
Strategie per migliorare la rianimazione cardiopolmonare e l'outcome dei pazienti colpiti da arresto cardiaco

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Le recenti linee guida pubblicate da European Resuscitation Council focalizzano l'attenzione sulla qualità delle manovre di rianimazione cardiopolmonare.

E' importante che gli operatori del soccorso sanitario siano a conoscenza delle principali strategie indicate dalle nuove linee guida per migliorare la performance durante le manovre di rianimazione e per garantire maggiori probabilità di sopravvivienza alle vittime di arresto cardiaco.

 

Minimizzare le pause durante le compressioni toraciche esterne: le pause di durata superiore ai 10 secondi riducono drasticamente la perfusione coronarica. E' quindi necessario limitare le interruzioni della RCP e continuare le compressioni, quando possibile, anche durante le manovre di gestione delle vie aeree, incannulamento venoso e somministrazione di farmaci. Inoltre è indicato continuare le compressioni anche durante la fase di carica del defibrillatore e riprenderle non appena erogato lo shock.

 

Un valido supporto per gli operatori viene fornito da dispositivi in grado di fornire indicazioni in tempo reale sulle manovre eseguite, come ad esempio un metronomo per indicare corretta frequenza di almeno 100 compressioni al minuto, o sistemi di feedback audio e video sia sulla velocità che sulla profondità delle compressioni, come il pad Q-CPR applicabile ai monitor-defibrillatori Philips MRX o la tecnologia Real CPR Help installata sia sui defibrillatori semi-automatici che sui monitor-defibrillatori prodotti da Zoll.

 

 

Il metronomo installato sul LifePak15 

 

Studi effettuati su manichini hanno evidenziato come la profondità delle compressioni toraciche, e conseguentemente l'efficacia, si riduca già dopo i primi due minuti a causa della fatica: è pertanto opportuno che i soccorritori si alternino all'esecuzione delle compressioni toraciche ogni due minuti circa, riducendo al minimo le interruzioni delle manovre rianimatorie.

 

Il monitoraggio della CO2 espirata, oltre che per l'assoluta conferma del corretto posizionamento del tubo endotracheale, può essere un valido indicatore della qualità delle manovre di rianimazione cardiopolmonare. Un valore di ETCO2 inferiore a 10mmHg è associato a una riduzione delle probabilità di ripresa di circolo spontaneo ed è quindi da considerarsi indice di compressioni toraciche poco efficaci.


Trattando l'argomento della qualità della rianimazione cardiopolmonare è d'obbligo menzionare i device meccanici progettati per eseguire le compressioni toraciche esterne come il LUCAS CPR o l'AUTOPULSE di Zoll.

 

il sistema Lucas CPR (Lund University Cardiac Assist System) è composto da una pompa pneumatica in grado di garantire compressioni toraciche alla frequenza di 100/minuto con una profondità regolabile tra 4 e 5 centimetri,

Sono disponibili due versioni: LUCAS1 funziona con un sistema pneumatico, alimentato da bombole; LUCAS2 funziona a batterie o con collegamento elettrico a rete.

 

Il sistema AutoPulse di Zoll è composto da una fascia (LifeBand) che una volta posizionata esegue compressioni sul torace della vittima, ripartendo in maniera uniforme la forza della compressione.

 

 

 

 

Questi dispositivi, posizionabili sul paziente in circa 30 secondi, eseguono compressioni toraciche sempre alla giusta frequenza e profondità, lasciando agli operatori la possibilità di eseguire contemporaneamente altre manovre, come intubazione o somministrazione di farmaci. Inoltre consentono di non interrompere le compressioni toraciche durante il trasporto del paziente lungo le scale o durante il trasporto in ambulanza, con innegabili vantaggi sia di trattamento per il paziente che di sicureza per gli operatori.

 

 

 

Immagine tratta da www.depressedmetabolism.com

 

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Riferimenti:
http://www.jems.com/special/cpr-december-2010

http://www.cprguidelines.eu/2010/